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La prateria delle Valli: il Planino
ottobre 28, 2015

 
L’aspetto odierno del paesaggio delle Valli del Natisone è molto differente da quello di un tempo: ora, quasi tutte le pendici, sono ricoperte da una fitta boscaglia, ma in passato queste zone erano coltivate, il bosco era sfruttato e gestito, le Valli erano un susseguirsi di ampi prati, orti, alberi da frutto e coltivazioni, anche su terrazzamenti.

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Ora il bosco ha preso il sopravvento, i paesi si sono spopolati e gli abitanti rimasti non sono più dediti all’allevamento e al territorio che li circonda.

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Anche i sentieri e i percorsi devozionali, un tempo unico filo che univa i centri abitati tra di loro, sono diventati inutili e si stavano cancellando.

 


 

Fortunatamente le comunità hanno capito che, così facendo, stavano perdendo la propria storia; una associazione che cerca di far conoscere e preservare questo patrimonio è senz’altro la ProLoco Nediske Doline di San Pietro al Natisone ed è proprio grazie a questo gruppo, che anche noi, abbiamo scoperto questa parte del Friuli Venezia Giulia.
 

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( per i dettagli sull’Associazione, vi rimandiamo all’intervista, che inseriremo a breve, al suo Presidente Antonio de Toni ).

 


 

Uno dei percorsi più suggestivi, che si snoda lungo gli antichi sentieri, è senz’altro quello che tocca il Planino:  si chiama così una vasta area, preservata a prato, nella zona di Tribil inferiore, che rappresentava la riserva di foraggio per gli abitanti dei dintorni.
 

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Ad oggi, una delle poche aree che ci permettono di comprendere, come dovevano essere le Valli del Natisone, un tempo.
 
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Noi l’abbiamo percorso in varie stagioni ed è un’esperienza difficile da descrivere, senza esagerare, quasi mistica…
Avete mai camminato, in un ampia vallata, sfiorati dall’erba alta, tra fiori e farfalle?

 

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Questo è il Planino e lo scenario non è meno suggestivo, con l’erba falciata, magari di fresco, camminando verso il tramonto, uno spettacolo difficile da dimenticare.
 

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Ora ci sono le macchine agricole e lo sfalcio richiede pochi giorni, ma un tempo, quando il tutto veniva fatto a mano, richiedeva settimane di lavoro, si facevano le scorte per gli animali per il lungo inverno; un’attività cardine che assorbiva, alla fine della primavera, tutta la gente della vallata.
 

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Da qualche anno, a luglio si compie il Ritorno dei Falciatori, una sorta di rievocazione dell’antica fatica del taglio a mano, con tanto di falci e rastrelli ( appuntamento immancabile alla prossima edizione…)

 


 

Proseguendo il cammino, verso il paese di Stregna, ci aspettano i “guardiani” di questa zona: sono dei castagni secolari, bellissimi e imponenti, la cui chioma, spoglia o carica di frutti e foglie a seconda della stagione, è da vedere assolutamente.
 

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La passeggiata volge al termine, si intravedono le prime case, passiamo accanto all’antico lavatoio sul fiume, dove le donne di un tempo, non troppo lontano, consumavano la propria esistenza a lavare la biancheria, ma un’altra grande esperienza, questa volta culinaria, ci aspetta: la cena alla Trattoria “Sale & Pepe” di Stregna.
 


 

È inutile descrivere la bravura e la passione per la propria terra dei proprietari Teresa e Franco: se volete scoprire cos’è il levistico, dovete andare a mangiare da loro… E fortunatamente per voi, potete farlo comodamente, anche in automobile!

 


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Il Planino  / Le Valli del Natisone

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    Siamo Giorgia&Nensi due appassionate di fotografia che casualmente si sono incrociate attraverso il social Instagram; poi, a dimostrazione che certi incontri non avvengono per caso, abbiamo scoperto una grandissima serie di affinità che ci hanno legato e reso naturalmente sistersxcaso.

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