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Torviscosa la città sospesa
dicembre 29, 2015

Pochi conoscono la storia particolare di Torviscosa: una città di fondazione, come Sabaudia o Guidonia, pensata e creata, a completamento del suo cuore pulsante, la Fabbrica.

SIAMO NELLA CAMPAGNA FRIULANA, POCO LONTANI DA AQUILEIA E DAL MARE, LUNGO LA VIA ANNIA, ANTICO ASSE CHE RAGGIUNGEVA VENEZIA,
una zona paludosa, strappata all’acqua da imponenti lavori di bonifica iniziati già nel 1600 e scelta poi per il grande progetto.
Qui la SNIA ( società di navigazione con azionariato inglese, strano, ma vero ) nel 1937 decide di creare uno stabilimento per fibre tessili da legname e sotto il Fascismo, con i suoi ideali autartici, nasce la città-fabbrica.

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IN 10 MESI VENNERO COSTRUITI LO STABILIMENTO E PARTE DELLA CITTÀ: UN PROGETTO MAESTOSO, È LA REALIZZAZIONE DELLA DEA GEOMETRIA DI TOMMASO MARINETTI.
Una città e una fabbrica ideale, pensata per 20mila abitanti (che non raggiunse mai), dotata di abitazioni per tutti, dall’operaio al dirigente, e di una serie di servizi all’avanguardia per i tempi: un teatro, una mensa-ricreatorio, una zona sportiva con parco piscine, tennis, campo da calcio, un piccolo ospedale, oltre alle fattorie e i campi, per le coltivazioni, in primis, della materia prima necessaria alla produzione della cellulosa.


IL TUTTO A NOBILITARE UN LAVORO DURO ALL’INTERNO DELLA FABBRICA, MA CHE PREVEDEVA POI, ALL’ESTERNO, UNA VITA QUASI FELICE E SERENA, UN MICROCOSMO IDEALE PER L’OPERAIO PERFETTO.
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Ben presto dal legname, troppo costoso e difficilmente reperibile sul mercato interno ( veniva importato via mare dal Canada ), si passò alla “canna gentile” : 25 milioni di rizomi vennero piantati nelle 8 Agenzie in cui era suddiviso il territorio circostante allo stabilimento.
Per capire qual era il lavoro e le varie fasi che dalla cellulosa permettevano di ricavare la viscosa, esiste un documentario eccezionale, naturalmente in bianco e nero con voce narrante, del grande regista Michelangelo Antonioni intitolato ” Sette canne, un vestito ” girato nel 1949, quando la fabbrica lavorava a pieno regime.
Figura carismatica e fondamentale fu quella di Franco Mariotti, direttore-padrone della nascente industria e amante dell’arte: è grazie a lui se, opere come le imponenti statue di Leone Lodi e il pannello ceramico di Angelo Biancini che decora la sala macchine delle turbine, si trovano all’interno nello stabilimento; un monumento-cubo, eretto nel 1970, lo ricorda, nella piazza esedra principale.


IL 21 SETTEMBRE DEL 1938 SARÀ MUSSOLINI IN PERSONA AD INAUGURARE LA CITTÀ-MODELLO, MA LA STORIA NON PERMETTERÀ LA REALIZZAZIONE TOTALE DEL GRANDE SOGNO.
La guerra e la caduta del Fascismo, ridimensionarono il progetto iniziale, ma per molti anni la realtà della SNIA Viscosa e della Caffaro poi, hanno dato lavoro a migliaia di operai e contadini, infatti nel periodo di massima occupazione lavoravano in stabilimento 2000 operai e quasi il doppio erano occupati, nelle campagne, nella coltivazione della canna. La fabbrica venne ampliata ulteriormente negli anni 40 e successivamente vennero costruiti altri edifici importanti come la torre panoramica e il Cid (centro documentazione e informazione) un museo al cui interno è conservato un plastico che permette di capire la portata dell’intervento sul territorio e che raccoglie tutto il materiale fotografico e la documentazione su Torviscosa.

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LA NOSTRA VISITA SI È SVOLTA DURANTE UNA GIORNATA DI APERTURA STRAORDINARIA DELLO STABILIMENTO E PASSEGGIARE PER GLI ENORMI VIALI, ORA SILENZIOSI, DELLA FABBRICA, SOTTO LE TORRI LITTORIE DI LAVORAZIONE O VISITATE LA DISMESSA CENTRALE ELETTRICA, FA SICURAMENTE UN CERTO EFFETTO.
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La realtà odierna infatti è molto differente dai tempi d’oro: la fabbrica è praticamente chiusa, solo alcune parti di essa sono utilizzate da altre attività produttive, e decenni di lavorazioni chimiche hanno lasciato una pesante eredità di inquinamento.
Il paese oggi conta meno di 3000 abitanti, ma l’atmosfera che si respira girando tra le sue case e i suoi viali alberati, arricchiti di statue ed edifici dallo stile razionalista, rimanda a un tempo glorioso, in cui la città-fabbrica era un ideale, un sogno, un gioiello della propaganda da portare ad esempio, come la possibilità di una vita migliore, più moderna e razionale.
Un’aria rarefatta e sospesa: Torviscosa rimane un unicum.


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Torviscosa

5 Comments


marcello bertolissi
December 29, 2015 at 10:07 pm
Reply

Buonasera. Sono Marcello Bertolissi, quarantenne abitante di Torviscosa dalla nascita. Mi complimento per le foto e per il testo che rende un ottimo spaccato della breve storia di Torviscosa. Speriamo di averVi nuovamente come nostre ospiti. Cordiali saluti.



    sistersxcaso
    January 8, 2016 at 10:57 am
    Reply

    Gentilissimo Marcello, davvero grazie per le tue belle parole e, naturalmente, torneremo a Torviscosa!

Emmanuel
January 13, 2016 at 8:29 pm
Reply

Bonjour,
Merci pour ces photos !
Torviscosa est un village très sympathique et dynamique. Merci de garder cette particularité, Ces photos sont un héritage et me transporte dans un village de mon enfance.
Amitiés



    sistersxcaso
    January 14, 2016 at 10:23 am
    Reply

    Merci à toi! Nous sommes très heureux pour le saut dans le passé.
    Torviscosa n’est pas changé beaucoup!
    Au revoir in Italie alors…

    ( PS Nous aimons la France)

Gabrielle
July 14, 2016 at 7:21 pm
Reply

Buongiorno,

Vorrei sapere se c’è la possibiltà di fare visite guidate di Tosviscosa, con qualche guida esperta.
Merci,

Gabrielle Florenceau



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