Entrare nell’atmosfera magica del Medioevo in una Cividale del Friuli illuminata da candele e percorsa da popolani e da nobili:questo succede nella cittadina ducale in occasione Palio di San Donato, una festa in onore del Patrono della città che ricorre il 21 agosto.
Il Palio, che quest’anno si tiene dal 19 al 21 agosto, è la rievocazione di una tradizione che le fonti storiche indicano aver avuto inizio nel 1128, quando Cividale era capitale del Patriarcato di Aquileia.
Dal 2000 è stata riproposta collocando però la rievocazione nella seconda metà del XIV° secolo, all’epoca del Patriarca Marquardo von Randeck (1368-1382), uno dei periodi più significativi per il Patriarcato del Friuli.
Nei giorni di festa cinque sono i Borghi protagonisti che si contendono il Palio, lo stendardo:Borgo Duomo, Borgo San Pietro, Borgo San Domenico, Borgo Brossana e Borgo di Ponte che con i loro colori e stemmi rappresentano le antiche famiglie nobili della città.
Molto suggestive e di grande partecipazione di pubblico sono le gare valide per l’assegnazione del Palio:
la Gara Pedreste che viene effettuata rigorosamente con gli “scarpetz”, la tipica calzatura in feltro friulana, con un itinerario che si snoda nelle vie della cittadina;
il Tiro con l’arco e con la Balestra che si svolge in Piazza Duomo.
Il Palio è unico per la grande attenzione che viene data alla ricostruzione storica:la città piomba nel Medioevo, numerose sono le ambientazioni in tutto il centro che danno vita ad antichi villaggi medioevali fatti di tende, botteghe, spettacoli di tamburi, giocolieri, giullari, menestrelli e sputafuoco.
Non manca la musica medioevale, che riecheggia ovunque, il Corteo Patriarcale che accompagna i campioni di ogni Borgo e la solenne cerimonia religiosa, che si svolge la domenica, con l’esposizione del busto reliquario del Santo.
Sulle vie principale si trovano ed si apprezzano le antiche botteghe dove si possono acquistare le vesti, le coroncine con i fiori, archi o spade e scudi di legno….
perché è impagabile travestirsi, da nobili o popolani, e immergersi totalmente nell’atmosfera dei tempi passati così da vivere appieno la festa.
Non mancano le antiche taberne che offrono vivande che ricordano i piatti medioevali, infusi aromatizzati, frittelle di mele o i biscotti preparati rigorosamente secondo antiche ricette…impossibile non assaggiare il “vin concio”, un vino speziato che si usava per accompagnare i dolci di fine pasto.
Insomma se volete sentirvi Ermengarda o Gisulfo, per una notte, dovete venire a Cividale del Friuli durante i giorni del Palio di San Donato.
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