Topolò è un’utopia.
Siamo esattamente nel punto più estremo del Nord-Est italiano, al confine con la Slovenia, in una terra ricca di contaminazioni in cui si incontrano e si mescolano culture, lingue diverse, popoli e Topolò, diventa anche Topolove.
La sua posizione isolata in mezzo al verde, su un ripido versante è suggestiva
La sua posizione isolata in mezzo al verde, su un ripido versante è suggestiva: la Chiesa in cima al paese pare trattenere le case in pietra dai colori intensi che “scivolano” verso valle.
Percorrere i selciati, le strette viuzze, incrociare i piccoli belvedere, scoprire il pozzo (simbolo di Topolove), guardare attraverso le porte aperte delle case le stanze cariche di storia, è qualcosa di unico. L’impressione è che il tempo trascorra lentamente, senza rumori, senza distrazioni: non ci sono negozi, non ci sono bar, non c’è una stazione, ma persone sedute sulla porta di casa, a riposare su un’amaca o a leggere sui gradini in pietra…si respira tranquillità.
Meraviglia sapere che, seppur senza negozi, è una “cittadina del mondo” con tanto di Aeroporto (di soli arrivi), 5 Ambasciate, l’Istituto di Topologia, un Ostello per i Suoni Trascurati, la Libera Biblioteca per la circolazione di libri, la Pinacoteca Universale,… luoghi reali e immaginari che hanno il preciso compito di “suggerire” perché ogni anno, a luglio, il piccolo borgo si rianima attraverso la manifestazione “Stazione Topolò- Postaja Topolove”. L’evento, nell’arco di 15 giorni, richiama artisti da tutto il mondo che arrivano stimolati dalla conoscenza di quel luogo particolare e di frontiera; ne nascono così installazioni, filmati, disegni, testi, poesie, musiche e rappresentazioni teatrali che si svolgono “verso sera”, “al tramonto”, “nella notte”, “al buio”…Non ci sono orari, siamo a Topolove.
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