A volte il caso deve metterci lo zampino e magari farlo in modo positivo: solo così possono realizzarsi concomitanze fortunate come queste,
semplicemente da una foto scattata da Giorgia e spedita per partecipare ad un concorso, ideato dalle famose Cantine Berlucchi.
Ricevere poi la chiamata, a distanza di settimane, e
sapere di aver vinto un week-end da sogno, da condividere con 10 amici, è stato veramente travolgente.Poteva Giorgia, lasciare a casa la “Sister”? Impossibile!
Trovare poi altri 8 che si “sacrificavano” a venire con noi, è stato tutto sommato semplice.
Questa è la cronaca di quella volta che 10 friulani partirono alla volta della Franciacorta, come fedeli verso la Terrasanta, ignari su quel che li attendeva.Che le cose sarebbero state serie l’abbiamo capito subito, al nostro arrivo a Bornato, al Resort che ci era stato messo a disposizione dalla Berlucchi: altro segno, il nome, Sisters House, una bellissima dimora del 1700, con giardino, piscina e dotata di camere-suite una più bella dell’altra.
La Franciacorta è un’oasi verde, è la Lombardia che non ti aspetti, rigogliosa e morbida, votata all’agricoltura, tra piccoli borghi, vigneti e castelli.
Il vino omonimo che qui si produce è un vino da brindisi, da inizi scoppiettanti e allegria, è il cugino simpatico dello Champagne, non se la tira troppo, ma va dritto al sodo.
Pinot Nero e Chardonnay in tutte le sfumature e calibrature, una sapiente alchimia dettata dal metodo Champenoise e dal Disciplinare del Franciacorta.
Ora sappiamo tutto ( o quasi ) di sboccatura, perlage, distanza tra vitigni e differenza tra un Nature e un Saten:
merito della visita alle cantine seicentesche della tenuta Berlucchi a Borgonato di Corte Franca.
Proprio qui, in una stanza di Palazzo Lana, cinquanta anni fa, è nata l’idea di produrre anche in Italia lo champagne,grazie all’intuizione di Guido Berlucchi e alle competenze di Franco Ziliani, una decisione che tracciò il destino e il cambiamento di un territorio. Un sodalizio, quello tra i due soci, che ha dato vita a questa bellissima realtà e al Disciplinare del Franciacorta, la Bibbia dei produttori della zona, quella sorta di regolamento che ancor oggi viene seguito e rispettato da tutte le aziende che produco questo vino, una certezza di qualità.
Camminando in quei corridoi bui, circondati da milioni di bottiglie, portati al cospetto della mitica Numero Uno, unica superstite di quelle poche bottiglie della prima annata del 1961, ci siamo sentiti come devoti davanti al Sacro Graal.
È stata veramente un’esperienza unica e indimenticabile, ma la parte più emozionante doveva ancora arrivare:ci attendeva la cena a Palazzo Lana, dimora storica di Guido Berlucchi, accolti da due dei figli di Franco Ziliani, Arturo e Cristina, impareggiabili padroni di casa.
Già la bellezza del palazzo, poteva bastare a sorprenderci, ma l’accoglienza, la disponibilità e l’evento creato per noi ci ha lasciato senza parole.:Il clima che si è instaurato è stato da subito magico, grazie anche ai brindisi, e una passeggiata al tramonto nelle vigne del Palazzo, tra aneddoti e racconti aziendali, sono stati il prologo della cena.
In cucina per noi, con il suo staff, ai fornelli, c’era lo chef stellato Vittorio Fusari del ristorante Pont de Ferr di Milano,che ci ha preparato una cena perfetta per equilibri e sapori, legata al territorio, ma con concezioni nuove e particolari sorprendenti, naturalmente accompagnata dalle varie etichette di casa Berlucchi; un connubio perfetto.
Ci siamo sentite delle privilegiate, come Cenerentole al ballo, solo che al posto delle scarpette di cristallo, noi avevamo i calici!
La Franciacorta è un piccolo scrigno verde che si affaccia sul lago di Iseo ( Sebino per i più intimi )
che in queste settimane sta vivendo un evento eccezionale: l’installazione monumentale dell’artista bulgaro-americano Christo che ha scelto proprio le sponde del lago di Iseo per ambientare la sua opera “The Floating Piers”:
una passerella galleggiante di più di 3 chilometri, tra le isole di San Paolo, Monteisola e la sponda bresciana del lago, che permetterà di camminare sulle acque, dal 18 giugno al 3 luglio, un autentico miracolo per ideazione e realizzazione. Noi abbiamo potuto ammirare il work in progress, ma è sicuramente un motivo in più per recarsi nella zona in questo periodo.
Insomma il Franciacorta era già il nostro vino preferito, ma in futuro sarà impossibile berne un calice, senza ripensare a queste magnifiche giornate: ora, per noi, è uno di famiglia.
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